Il settore dell’elettronica di consumo è un affascinante caso di studio per l’ecommerce: un settore in cui ogni azienda si considera un precursore e un pioniere di nuove soluzioni tecnologiche che possono espandere la quota di mercato.
Questo processo di adattamento diventa più importante se si considera che, entro il 2023, circa il 47% dei prodotti elettronici di consumo saranno venduti online, secondo Statista. È quindi ancora più motivante essere tra quelli con le maggiori capacità di adattamento.
La pandemia di COVID-19 non ha stimolato un processo di evoluzione all’interno dell’elettronica di consumo, ma ha portato a implementare alcuni dei più grandi cambiamenti che le aziende hanno dovuto affrontare negli ultimi due anni. Cambiamenti che vengono osservati da vicino da altri settori, e che potrebbero essere il modello per la crescita di tutto l’ecommerce negli anni a venire. Cambiamenti come quelli che analizziamo di seguito.
Il commercio DTC è più importante che mai
All’inizio del secolo, i produttori di elettronica di consumo avevano interi team di vendita dedicati esclusivamente alle relazioni con i distributori, i grossisti e i negozi al dettaglio, poiché non avevano altre vie di accesso al mercato. Non avevano quindi una presenza diretta con i consumatori. Il consumatore finale era sempre lontano dal core business.
“Nel 2013, le aziende stavano iniziando ad analizzare gli approcci direct-to-consumer, perché l’ecommerce era diventato più comodo e più facile da gestire. C’era anche la consapevolezza che c’era troppa dipendenza dai retailer che facevano un buon lavoro online, mentre i siti web dei marchi tradizionali erano molto più incentrati sulle informazioni dei prodotti”.
Thiago Garcia, VP of Customer Experience for North America presso VTEX.
Apple è stata una delle prime aziende a stabilire apertamente una presenza DTC, portando alcuni retailer a sentirsi, comprensibilmente, minacciati da questo nuovo modello di business. Tuttavia, il risultato è che nel 2017, apple.com è stato il secondo sito di retail negli Stati Uniti.
Garcia pensa che molte aziende, oggi, capiscano che una presenza DTC non è solo uno strumento di vendita, ma anche una piattaforma che può migliorare le esperienze dei clienti pre-vendita e post-vendita, e aiutare gli acquirenti a muoversi lungo il loro percorso di acquisto in modo più facile e veloce. Anche i leader aziendali di Dell e HP sono d’accordo.
“Il modello direct-to-consumer non solo porta alle vendite dirette, ma supporta le vendite ovunque esse avvengano. Penso che sia importante per i marchi riconoscere che la maggior parte delle vendite non avverrà direttamente, ma che va bene così, perché questi siti servono a spostare le persone attraverso il funnel, dalla prima impressione alla chiusura della vendita”.
Thiago Garcia, VP of Customer Experience for North America presso VTEX.
L’informazione è fondamentale
L’elettronica di consumo ha il grande vantaggio di vendere prodotti facili da registrare, e che talvolta è necessario registrare per attivare una garanzia. Le garanzie di un anno permettono alle aziende di rimanere in contatto con i loro clienti, suggerire nuovi prodotti che potrebbero trovare interessanti e anche suggerire prodotti simili ogni volta che c’è un’alternativa aggiornata.
“Questa è la forza del direct-to-consumer. Non è solo questione di vendite, ma della relazione che si crea con il consumatore finale. Tutte quelle informazioni che alla fine ti prendono alla sprovvista se vendi solo a un retailer”.
Thiago Garcia, VP of Customer Experience for North America presso VTEX.
Garcia ha anche evidenziato che alcune delle informazioni ottenute direttamente dai consumatori finali possono essere utilizzate nei dipartimenti di R&S per fabbricare prodotti che si allineano meglio alle aspettative dei clienti. Dopo tutto, se vuoi vendere a un certo cliente, dovresti sapere cosa vuole, giusto?
L’ascesa dei cacciatori di occasioni
Il crescente numero di siti web dedicati ai brand ha portato a migliori promozioni: i marchi possono offrire prezzi più competitivi perché non hanno bisogno di tenere conto del profitto dell’intermediario e i retailer devono adattarsi a questa nuova realtà e cercare di competere in ogni modo possibile (per esempio, attraverso i marketplace).
I clienti sono diventati più attenti a queste pratiche e gli studi hanno dimostrato che fino al 49% dei prodotti elettronici di consumo acquistati sul sito web di Walmart sono stati prima cercati su Amazon.com per confrontare i prezzi. Questo significa che i retailer non possono più competere solo a partire dalla convenienza, e devono avere MVP più forti per proteggere la loro quota di mercato dai produttori.
Per alcuni prodotti elettronici, questo ha portato ad un aumento della concorrenza, simile a quella nel settore della moda: con il gruppo Alibaba, le aziende affermate hanno dovuto competere con prodotti provenienti dalla Cina, che sottoquotavano fino al 90% i prezzi al dettaglio per prodotti simili nel proprio catalogo.
I prodotti cinesi sono stati anche in grado di scuotere la percezione di bassa qualità in alcuni segmenti come le apparecchiature audio hi-fi, il che li trasforma in una presenza molto più minacciosa per altri retailer ecommerce.
Impostare il ritmo per il futuro
L’elettronica di consumo è un settore molto particolare, che condivide elementi con i settori della moda e del lusso, ed è inoltre un punto di riferimento per l’innovazione e le nuove tendenze. Questo significa che l’evoluzione dell’ecommerce di elettronica di consumo è tutt’altro che finita, e tutti i suoi principali competitor continueranno a cercare una strategia che dia loro almeno un piccolo vantaggio sui concorrenti.
Questa prossima strategia potrebbe concretizzarsi in una migliore esperienza d’acquisto, un migliore servizio clienti post-vendita o anche una logistica più efficiente e veloce. Il consumatore avrà l’ultima parola.