Un negozio ecommerce funziona bene se è servito da una buona piattaforma. Quando si tratta di fare il replatforming, si tende a pensare che finché la piattaforma funziona decentemente non serve cambiarla, ma l’esperienza ha dimostrato che le cose stanno diversamente. Stiamo parlando di un ambiente in rapida evoluzione che adotta spesso nuove tecnologie, quindi bisogna prestare particolare attenzione per evitare di rimanere bloccati nel passato.
Dato che la decisione di fare il replatforming di un negozio online viene di solito presa da un gruppo di stakeholder e non da una singola persona, è vitale che ogni singolo partecipante capisca quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta. E ciò non è facile poiché alcuni dei sottoprodotti del replatforming potrebbero non essere evidenti a prima vista, sebbene implichino costi e tempo.
Se stai cercando di ottenere l’approvazione per riplasmare un negozio online di cui sei responsabile, assicurati di coinvolgere tutti gli stakeholder e di adottare il seguente approccio.
Sottolinea che l’inattività non è un’opzione
Gli aggiornamenti sono una costante per i negozi ecommerce. Occasionalmente le piattaforme necessiteranno di un lungo processo per ottimizzare i siti web. Spesso questo è l’impulso che spinge la maggior parte delle aziende a cercare altre possibilità sul mercato, specialmente se è possibile ottenere una riduzione dei costi.
“Devi renderti conto che il mondo potrebbe essere cambiato dall’ultima volta che hai cambiato piattaforma. Anni fa si è visto un grande passo indietro rispetto ai dispositivi mobili, perché nessuno comprava con questi mezzi e le aziende pensavano che la tendenza non sarebbe cambiata. Bisogna avere il senso del business per presentare queste tendenze e identificare la prossima grande novità“.
Gwen Bennett, US Customer Success Leader presso VTEX
Bennett ha anche sottolineato che ogni tendenza sul mercato mira a rendere il funnel di vendita il più fluido possibile, quindi non adottare le nuove tendenze relative all’ecommerce e alla piattaforma potrebbe significare avere una frequenza di rimbalzo più alta e tassi di conversione più bassi. Questo ci porta al mio prossimo punto…
Evidenzia come l’attuale operazione potrebbe andare in perdita
È difficile sapere ciò che non si conosce. Nel caso di un’operazione di ecommerce, è difficile sapere quali parti di una piattaforma stanno effettivamente danneggiando il business. Per gli stakeholder è molto utile valutare insieme al fornitore di piattaforma i risultati attuali e i potenziali cambiamenti che potrebbero migliorare le prestazioni di vendita.
“Presentiamo i numeri che supportano i nostri suggerimenti. Se qualcuno dice ‘il tuo checkout è sicuramente diverso da quello a cui sono abituato’, possiamo dimostrare che abbiamo oltre 2.500 clienti in tutto il mondo che lo utilizzano e hanno visto aumentare la conversione sui loro siti web. Presentare queste statistiche ai clienti, trasmettendo i risultati generati, ha un impatto notevole“.
Michael von Bodungen, Chief Customer Officer presso VTEX
Chiudersi in una particolare piattaforma per un tempo molto lungo rende più difficile capire quali sono le tendenze dell’ecommerce e diminuisce anche la capacità di un’azienda di valutare correttamente i propri punti deboli. Queste difficoltà possono rendere più difficile allineare i dipartimenti finanziari e operativi sulle principali priorità per il futuro e il risultato finale può essere un sito bloccato nel passato che, alla fine e senza dubbio, porterà a risultati peggiori.
Tutto questo è evitabile attraverso miglioramenti continui che possono arrivare sotto forma di piattaforme sostitutive. Ciò potrebbe sembrare un cambiamento inutile per una parte vitale del business, ma questo continuo processo di adattamento è considerevolmente meno impegnativo di quanto ci si possa aspettare.
Assicurati che la transizione sia più agevole possibile
Le aziende tendono ad essere diffidenti nei confronti del cambiamento a causa dell’impatto che potrebbe avere sulla loro linea di fondo, ma ci sono modi per mantenere tale impatto al minimo. VTEX, per esempio, offre una strategia di migrazione collaudata che mira ad aiutare un sito ecommerce a produrre ricavi in meno di 90 giorni.
Questo rapido time-to-market è realizzabile perché la maggior parte dei clienti ottiene un Customer Success Manager (CSM) che lavora per formarli su come utilizzare il sistema cloud-native prima del go-live. I CSM lavorano insieme ai team di Professional Services e ai partner di integrazione dei sistemi per sostenere l’implementazione e renderla il più possibile scorrevole.
I team prestano particolare attenzione all’integrazione con il catalogo, il SEO e altri potenziali punti deboli, al fine di neutralizzarli in anticipo. Ciò richiede una comunicazione tempestiva con i team di vendita, l’OMS e altre parti mobili che VTEX ha integrato negli oltre 2.500 negozi che gestisce in 32 paesi del mondo.
Il go-live potrebbe anche essere più veloce ed economico se un’azienda è disposta a rinunciare ad alcune personalizzazioni già impostate nel suo sito web, le quali raramente sono utili alla funzionalità generale del negozio. Queste possono essere aggiunte in seguito, quando le priorità principali sono state già prese in considerazione.
Tutto sommato il replatforming comporta un processo ciclico che le aziende dovrebbero attraversare ogni due anni. Questo assicurerà che i loro clienti ottengano costantemente la migliore esperienza disponibile sul mercato, aumentando i ricavi e rimanendo competitivi.