Strategia

Impara da Dell e HP come costruire un business di elettronica di consumo a prova di futuro 

Andreea Pop
Andreea Pop September 6, 2021
Impara da Dell e HP come costruire un business di elettronica di consumo a prova di futuro 

Ti sei mai chiesto come preparare il tuo business al futuro? Impara direttamente come farlo dai leader dell’elettronica di consumo in questa esclusiva tavola rotonda. 

Organizzata da EICOM e dall’eCommerce Institute, in collaborazione con VTEX, Softbank e AWS, la serie “Future-Proof Organization” è un evento online che mira a condividere preziosi insight su come rendere un business a prova di futuro. Dopo aver discusso sul settore della moda a giugno del 2021, l’ultima edizione ha analizzato il settore altamente competitivo e dinamico dell’elettronica di consumo. Gli ospiti sono stati Erik Day, Vicepresidente  per le Piccole Imprese presso Dell e Vinicius David, Direttore dei Servizi Digitali per i Consumatori e le PMI presso HP, che si sono uniti all’host Mariano Gomide de Faria, co-fondatore e co-CEO di VTEX

Continua a leggere per una sintesi dei punti salienti dell’evento (assumere i migliori talenti, il ritorno della strategia direct-to-consumer e l’importanza della cultura) o guarda la registrazione completa. Qualunque sia la tua scelta, ti aspettano tanti saggi consigli e racconti, quindi allaccia le cinture e prendi nota! 

L’arte di attrarre talenti tecnologici 

Una lezione che il covid-19 ci ha insegnato è che la tecnologia giocherà un ruolo centrale nel futuro della nostra economia e del nostro benessere. Per far sì che questa visione abbia successo e sia sostenibile è fondamentale attrarre talenti nell’industria tech, un processo sempre più competitivo.

A questo proposito Erik ha sottolineato come la tecnologia si sia evoluta tanto e senza alcuna battuta di arresto: difatti ora offre più posti di lavoro di qualsiasi altro settore. Eppure questo è un aspetto problematico perché la prossima generazione di talenti, cioè la Generazione Z, non è così pronta a cominciare un percorso all’interno di una carriera tech, pur essendo i GenZers avidi utenti di tecnologia. Una ragione di tale status quo è l’influenza della famiglia. 

“I giovani laureati si dedicano alle banche e alla consulenza non perché lo desiderino, ma a causa dei loro padri e delle loro madri. Le famiglie spingono i ragazzi verso una carriera che non è a prova di futuro. L’industria digitale rappresenta un qualcosa di differente e i genitori ancora non si fidano. Dobbiamo cambiare questo fatto.”

Mariano Gomide de Faria, fondatore e co-CEO di VTEX

Inoltre le lauree STEM presentano una tendenza che va al ribasso, mentre le lauree in arti liberali stanno aumentando decisamente. La maggior parte delle aziende opta per il cammino più facile e guarda solo a potenziali candidati estremamente qualificati invece che a gioielli da lucidare. Tali aziende sono disposte a fare infinite controfferte l’un l’altra per un piccolo pool di talenti. Il risultato? Una concorrenza dura e un enorme potenziale sprecato in contesti “non tech”

Qual è la soluzione? 

Secondo i nostri relatori, le aziende tech e dell’elettronica di consumo dovrebbero ora concentrarsi tutte su partnership universitarie, stage, programmi di laurea e iniziative uniche come TETRIX. Dopotutto è noto che si trovano molti talenti nell’ambiente accademico: una miriade di imprese di successo (come HP, Dell e VTEX) sono nate all’interno delle università. 

“Collaborare con le università è più importante che mai per attirare talenti e prepararli a una carriera tecnologica.”

Erik Day, Vicepresidente per le Piccole Imprese presso Dell

Per quanto riguarda la vittoria nel conquistare talenti più veterani ed esperti, Vinicius ha tre consigli:

  • Assumi prima di avere bisogno: quando assumi spinto da una necessità, potresti non trovare il candidato perfetto. 
  • Tieni una lista di persone che vorresti vicino: in questo modo puoi creare un lavoro che si adatti a ciò che tali persone stanno cercando.
  • Vai in trincea tu stesso: se individui un buon talento, lancia la rete tu stesso, non aspettare che arrivi l’HR della tua azienda. 

Il ritorno delle operazioni direct-to-consumer

Aziende di elettronica di consumo come Dell, HP, SONY, Samsung, Motorola e Whirlpool sono in prima linea nel cavalcare l’onda del direct-to-consumer (DTC), proprio accanto alle aziende di beni di largo consumo. Molto prima che la catena del valore diventasse così complessa, il direct-to-consumer era il modo in cui il commercio funzionava tradizionalmente. In verità non stiamo assistendo a un aumento del DTC, bensì a un ritorno. 

“Nel 1984 l’intero modello di business di Michael Dell consisteva nel vendere direttamente ai consumatori. Abbiamo perso quote di mercato a favore dei competitor perché non ci siamo adattati abbastanza velocemente agli altri canali. È curioso come nel 2021 stiamo ancora parlando della stessa cosa.”

Erik Day, Vicepresidente per le Piccole Imprese presso Dell

Al giorno d’oggi i clienti vogliono scegliere, vogliono un’esperienza componibile: fare acquisti ovunque, pagare rapidamente e facilmente, ritirare nel luogo a loro più comodo. Nell’industria dell’elettronica di consumo c’è una domanda di mercato così grande che c’è spazio per offrire queste scelte ai clienti e la cosa meravigliosa è che tutti, produttori e retailer, possono trarne vantaggio. 

“Ora abbiamo i dati per creare prodotti e servizi che offrano rilevanza non solo a noi stessi ma anche ai rivenditori e ai distributori, permettendo loro di migliorare nelle loro aree geografiche locali.”

Vinicius David, Direttore dei Servizi Digitali per i Consumatori e le PMI presso HP

Una conclusione importante che possiamo trarre da ciò è che l’autocannibalizzazione, qualcosa che molti dirigenti temono, non dovrebbe essere una grande preoccupazione, almeno non nel settore dell’elettronica di consumo. A incarnare questa filosofia è nientemeno che Apple, un maestro del direct-to-consumer. 

“Apple ha insegnato alle aziende che non devono avere paura di autocannibalizzarsi. C’è una ragione per cui esce un nuovo iPhone ogni 12 mesi: se cerchi di allungare il tuo prodotto fino all’ultimo giorno in cui può darti un profitto, lasci spazio al tuo competitor. Tuttavia, se sei tu a cannibalizzarti, puoi stabilire il ritmo del mercato, proprio come fa Apple.”

Vinicius David, Direttore dei Servizi Digitali per i Consumatori e le PMI presso HP

Cultura: la chiave per prepararsi al futuro

Guardiamo giganti della tecnologia come Facebook, Google e Amazon e pensiamo che siano troppo grandi per fallire. Tuttavia, se si guarda abbastanza da vicino, le crepe sono visibili, soprattutto a livello di base: i dipendenti se ne vanno e si lamentano della cultura aziendale

“Se vuoi davvero rendere la tua società a prova di futuro, devi concentrarti sulla cultura. I talenti di oggi pensano a ciò che puoi fare in termini di responsabilità sociale e ambiente e in che modo li metti nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro in maniera efficiente.”

Erik Day, Vicepresidente per le Piccole Imprese presso Dell

Erik ha proseguito condividendo le sue preoccupazioni sui tempi post-covid, quando si presenterà un’altra sfida: innovare la cultura quando tutti guarderanno attraverso lo stesso schermo. Se la cultura si stabilizza, il fatturato aumenterà e la crescita calerà inevitabilmente. 

Basandosi su questa prospettiva, Mariano ha notato come sempre più aziende non sono in realtà aziende, ma comunità. La cultura gioca, ancora una volta, un ruolo chiave in questa percezione, su tutti i livelli della struttura aziendale, da individuo a individuo. 

“Il più delle volte la gente non vuole lasciare il proprio lavoro, ma il proprio capo. È la cultura ciò che rende un capo un vero leader e una buona persona, che a sua volta rende l’azienda un ottimo posto in cui lavorare. Oltre allo stipendio, al brand, alle aspettative, questo è ciò che la gente vuole veramente.”

Vinicius David, Direttore dei Servizi Digitali per i Consumatori e le PMI presso HP

Ad un livello più specifico, nonostante sembri un po’ un cliché, i dirigenti devono tenere conversazioni importanti sull’inclusività, l’appartenenza, la vulnerabilità e l’autenticità. I dipendenti lo percepiscono quando la cultura è un qualcosa che viene solo mostrato o quando le parole non si allineano con le azioni. In tali casi, sapranno analizzare da vicino la gerarchia di comando.  

“Se vuoi rendere la tua società a prova di futuro, dovresti passare dalle parole ai fatti quando si tratta di appartenenza, inclusività e autenticità. Le persone si sentono di poter fare tutto quando passano 12 ore al giorno senza doversi nascondere o fingere di essere qualcun altro.”

Erik Day, Vicepresidente per le Piccole Imprese presso Dell

Per ulteriori approfondimenti e consigli su come rendere il tuo business a prova di futuro, impara da questi specialisti dell’elettronica di consumo guardando la registrazione completa e segui la nostra pagina LinkedIn per rimanere aggiornato! Ultimo, ma non meno importante: tieni d’occhio i nostri prossimi eventi sulle tavole rotonde, questo è solo l’inizio! 

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