Strategia

Come l’ecommerce è cambiato in Europa nel 2020 e cosa aspettarsi in futuro

Scarlette Isaac
Scarlette Isaac February 10, 2021
Come l’ecommerce è cambiato in Europa nel 2020 e cosa aspettarsi in futuro

Il 2020 è stato un anno cruciale per il retail. Dalla chiusura dei negozi alle sfide finanziarie, passando per la straordinaria accelerazione dell’attività di ecommerce, l’attuale pandemia di Covid-19 ha avuto un profondo impatto sul settore del retail.

In questa situazione come si posiziona il mercato dell’ecommerce europeo? È un mercato in cui vale la pena entrare? Quali sono i paesi europei leader nell’ambito e perché? Il rapporto Europe 2020 Ecommerce Region Report risponde alle precedenti domande e offre una panoramica esaustiva sull’ecommerce in Europa.

Abbiamo riunito le ricerche di RetailX insieme ad alcune interviste con esperti del settore e a casi di studio dettagliati per giungere a un’analisi della situazione dell’ecommerce in 34 diversi paesi: in tal modo, intendiamo offrire ai retailer e ai brand preziosi insight per raggiungere il successo all’interno del mercato europeo.

Di seguito proponiamo alcuni insegnamenti essenziali:

1) Fatturato dell’ecommerce B2C: quali regioni sono in testa?

In Europa le spese per l’ecommerce B2C crescono con un costante aumento a due cifre di anno in anno. Si stima che nel 2020 l’ecommerce B2C raggiungerà i 717 miliardi di euro e rappresenterà il 5,16% del PIL totale. Come si può notare dalla nostra analisi, un notevole 70% di questo fatturato viene prodotto in Europa Occidentale:

Con un ritmo di crescita così costante (oltre il 12%), si prevede che nel 2020 il fatturato dell’ecommerce supererà le previsioni. Ciò è dovuto in gran parte alla pandemia di Coronavirus che ha spinto molti consumatori a spostarsi sugli acquisti online (alcuni per la prima volta in assoluto) per accedere in sicurezza ai prodotti.

Nel rapporto integrale sono presenti ulteriori grafici aggiuntivi che mostrano il fatturato B2C per regione e per paese e il tasso di crescita del fatturato B2C.

2) Utilizzo di Internet in Europa: cosa sappiamo?

Circa 9 persone su 10 (87%) dei 578 milioni di abitanti europei hanno accesso a Internet. Di questi, più di due terzi (67%) hanno effettuato acquisti online nel 2019, cifra che continua a crescere.

All’interno del mercato europeo dell’ecommerce, dal 2015 si registra una buona crescita degli acquirenti online, con un 67% di abitanti europei che ha effettuato acquisti online nel 2019 e un 68% previsto entro la fine del 2020. Il nostro rapporto si concentra sul netto contrasto esistente tra il numero di acquirenti online dell’Europa Occidentale (83%) rispetto a quello dell’Europa Orientale (36%) e in che modo questo divario lasci margini per straordinarie opportunità di crescita.

L’Unione Europea e le Nazioni Unite condividono l’obiettivo costante di migliorare la digitalizzazione in tutta Europa attraverso l’aumento dell’accesso a Internet e la creazione di un’economia digitale equa e competitiva.

3) Covid-19: com’è cambiato il retail?

Come sappiamo tutti, l’epidemia di Covid-19 ha avuto un impatto enorme sull’economia europea e sui settori della vendita al dettaglio e all’ingrosso. In particolare è stata registrata una notevole pressione sui fornitori di beni di prima necessità, come le farmacie e i negozi di alimentari, che sono dovuti stare al passo con l’aumento della domanda.

Anche il comportamento dei consumatori ha subito delle fluttuazioni e ha forse accelerato tendenze che erano già presenti, poiché il pubblico ha acquisito sempre più familiarità con lo shopping online.

È essenziale che i retailer e i brand che vogliano vendere in Europa siano consapevoli di queste idiosincrasie, che variano da luogo a luogo, se vogliono rimanere al passo con la concorrenza.

La nostra sezione dedicata al Coronavirus potrebbe fornire le risposte giuste: abbiamo esaminato come la diffusione della pandemia abbia alterato i comportamenti dei consumatori e degli imprenditori in ogni regione.

In questo esempio si può notare l’evoluzione delle abitudini dei consumatori durante il periodo della pandemia.

Considerando che solo l’1,14% degli acquirenti del Regno Unito non usufruiva dei canali ecommerce prima della crisi sanitaria, è evidente che questa regione aveva già familiarità con lo shopping online, anche prima che diventasse una necessità.

Abbiamo anche scoperto che il 48,9% dei consumatori britannici spera di tornare alle proprie abitudini d’acquisto una volta che la crisi sanitaria sarà giunta al termine: un dato da prendere in considerazione per i retailer che vogliano avviare un’attività di ecommerce nel Regno Unito.

È interessante notare che un ulteriore 32,24% dei consumatori ha dichiarato di aver aumentato l’acquisto di generi alimentari, mentre un 29,31% ha totalmente smesso di ordinare cibo take-away.

4) Sostenibilità: una priorità più che mai fondamentale?

L’emergere della pandemia ha attirato l’attenzione sulla prossima crisi incombente: la sostenibilità.

Tenendo conto di questo, i consumatori sono ora più propensi a sollecitare i retailer a fornire opzioni più rispettose dell’ambiente e a utilizzare energie rinnovabili, o meglio metodi di trasporto maggiormente sostenibili.

Fortunatamente per i nostri consumatori eco-consapevoli, i primi cinque paesi con la più alta percentuale di energia rinnovabile si trovano in Europa. L’Unione Europea ha inoltre reso prioritarie le iniziative politiche interne che riguardano il cambiamento climatico, come il Green Deal europeo. L’obiettivo di tale accordo è quello di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, traguardo che richiede un impegno concreto da parte di tutti i paesi dell’UE verso soluzioni e innovazioni maggiormente sostenibili.

Il nostro rapporto approfondisce tale argomento con interviste in cui abbiamo chiesto ai leader dell’ecommerce di vari paesi come affrontano le sfide ambientali all’interno delle loro aziende e, naturalmente, come le loro nazioni stiano facendo passi avanti verso un futuro più sostenibile.

5) Logistica: quale paese offre le migliori prestazioni?

La pandemia globale ha posto nuovamente l’accento sull’efficienza dei percorsi di approvvigionamento e di consegna e ha messo in evidenza la necessità di implementare numerosi miglioramenti. Di seguito presentiamo una panoramica su alcuni dei mercati più all’avanguardia in termini di infrastrutture fisiche, digitali e di business, indispensabili in un mondo sempre più orientato al digitale:

Come illustrato nel grafico, la Germania occupa il primo posto nel ranking Indice di Prestazione Logistica (Logistics Performance Index Ranking, LPI), classifica che misura l’efficienza delle prestazioni lungo la catena di approvvigionamento logistica di un determinato paese.

Invece la Danimarca è tra i primi 5 paesi sia nel ranking Facilità di fare affari (Ease of Doing Business) sia nella classifica Sviluppo dell’E-government (E-government Development Ranking) (quest’ultima misura la volontà e la capacità delle amministrazioni nazionali di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire servizi pubblici).

Scarica il rapporto integrale per vedere l’elenco completo dei paesi leader negli ambiti della logistica e della catena di approvvigionamento.

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